L’agopuntura può risultare utile nel trattamento di numerose condizioni di salute. Tra le più comuni si trovano:

● Disturbi muscolo-scheletrici: come artrosi, tendiniti, dolori cervicali, lombalgie, dolore da tensione o post-traumatico.

● Patologie neurologiche: tra cui emicranie, cefalee, sciatalgie e nevralgie del trigemino.

● Disturbi di tipo psicologico: stati ansiosi, agitazione, attacchi di panico, depressione, stress e problemi legati al sonno.

● Problemi dell’apparato digerente: sindrome del colon irritabile, stitichezza persistente, reflusso gastroesofageo.

● Affezioni respiratorie: come sinusiti croniche, allergie e asma.

● Altri ambiti terapeutici, tra cui disfunzioni ormonali o sessuali, supporto alla cessazione del fumo e trattamento complementare dell’herpes zoster (fuoco di Sant’Antonio).

In genere, una seduta di agopuntura ha una durata di circa un’ora. Dopo il colloquio iniziale e la valutazione clinica del paziente, il medico seleziona i punti specifici dove inserire gli aghi e dà inizio al trattamento. Il paziente rimane sdraiato (oppure seduto, se risulta più comodo) in un ambiente rilassante per tutta la durata della seduta.

Durante la terapia, alcuni aghi possono essere sottoposti a raffreddamento, oppure stimolati con il calore o mediante impulsi elettrici, utilizzando frequenze e intensità simili a quelle impiegate nella terapia del dolore.

No, al massimo si può avvertire un leggero fastidio nel momento in cui l’ago attraversa la pelle, ma il trattamento non provoca dolore — e non dovrebbe farlo — soprattutto se eseguito da un professionista esperto. Anche la stimolazione elettrica o termica degli aghi resta sempre al di sotto della soglia del dolore.

Il numero di sedute può variare a seconda di diversi elementi, come la patologia da affrontare, eventuali condizioni di salute concomitanti, le specifiche caratteristiche del paziente e la reazione personale alla terapia. Generalmente, si va da 2-3 incontri per disturbi meno complessi fino a 9-10 sedute nei casi che richiedono un intervento più strutturato. In alcune situazioni, come nelle patologie croniche, è possibile programmare cicli brevi di trattamento in occasione della riacutizzazione dei sintomi di base.

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Agenda Doctolib - Dott. Michele Antonelli